Perry Frank
Soundscape Box I 2014 - Strumentale, Psichedelia, Ambient

Soundscape Box I

Perry Frank sa raccontare senza parole, con il suo ambient che non diventa mai vacua musica da relax.

“Disegnare paesaggi sonori”, è una cosa che si dice spesso, e spesso a sproposito. Nel caso della musica di Perry Frank, invece, possiamo dirlo senza farci scrupoli e timori di essere banali. Il musicista sardo fa esattamente questo, disegna paesaggi sonori. Lo dichiara fin dal titolo, e tratteggia i suoi panorami, ricchi di dettagli e sfumature, con mano leggera e decisa.
La linea che separa la musica ambientale da quella “da ascensore” è sottile e difficilmente individuabile, ma Francesco Nicola Perra AKA Perry Frank riesce a non scavalcarla, a evitare la trappola del sottofondo per massaggi rilassanti per creare invece dei brani dalla forte impronta cinematografica, che sono davvero in grado, con il loro sound che è ricco e insieme etereo, e senza troppi effetti speciali, di trasportarci nei luoghi che descrivono. Luoghi che sono, nello specifico, villaggi sardi abbandonati – il disco nasce come parte del progetto “Ruins + Regrets” - e appaiono vividi nella nostra immaginazione, con le loro rovine, i fantasmi degli antichi abitanti, gli alberi battuti dal vento o bruciati dal sole... sentiamo, nei vuoti degli arrangiamenti rarefatti, i suoni di antichi mestieri, il sudore di operai e minatori, e la quiete, più rassegnata che rassicurante, di uno scorrere del tempo muto e spopolato.
“Soundscapes” assolati e desolati, colonne sonore di vagabondaggi solitari fra melodie oniriche e sottile psichedelia, che raccontano storie vere anche senza usare le parole.

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