Poi senti questo uragano sludge e, beh, scatta il signorsì.
Leggi ‘sto nome assurdo, gaglioffo e ridicolo, Hate&Merda, ed è subito okkupazione, punk rock e vinello in aula magna. Poi però senti l'uragano sludge di “L’anno dell’odio” e, beh, scatta il signorsì. Il male di vivere nella sua versione più sintetica, primitiva e dozzinale, tra turpiloquio e muscoli, tra rifiuto cieco e rumore sordo, tra odio e - con rispetto parlando - merda. Sono cinque canzoni di chitarre esagerate, di maledizioni scagliate a gole sparate, di batterie che sembrano suonate da tre o quattro persone contemporaneamente. “Pioggia di cicatrici e sogni negati” è un brano ottimo per impatto e visione, inizio arrembante ed epilogo psichedelico e stoner. “Pietà” estremizza ancora di più la formula: distorsioni piene e vuoti d’aria riempiti dal dialogo di “La notte” di Michelangelo Antonioni. Un esempio di nichilismo totale e che si abbina perfettamente all’approccio adulto, esistenzialista e terribile di un progetto davvero ispirato e tutt’altro che assurdo, gaglioffo e ridicolo.
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La recensione l'anno dell'odio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-18 00:00:00
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\m/
Meraviglia
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