Un labirinto strumentale fatto di sample ansiogeni, paure sintetiche, futuri distopici
IDM claustrofobica, governata dai bassi e da un’ipnosi ambient, inquieta e notturna: il primo album di Mogu è un labirinto strumentale fatto di sample ansiogeni, di paure sintetiche, di futuri distopici. Il lato oscuro dell’elettronica, la ricerca di un sound che parte da atmosfere iperdilatate e asfittiche per elaborare appieno poi il concetto di braindance, come se il disco fosse diviso in due parti: la prima cattura con facilità la mente, la seconda aggiunge spazio al movimento, per chiudere il cerchio con “Endless” che è tornare immobili, è l’eco dei battiti, la riflessione finale. Un filo conduttore emozionale lega ogni brano a una visione dove il bianco esiste perché ci sia il nero, dove il pensiero affonda e il corpo latita, e il tempo sembra scorrere in modo diverso, più lento, ma anche più denso.
Prodotto nello spirito del DIY, “COMAND//CONTROL” è un lavoro ben fatto che unisce la tecnica e il cuore, e rapisce subito proprio per questo: c’è il calore delle macchine, l’intensità degli effetti, l’epifania di un suono che risolve momenti in cui non sembrano esserci vie d’uscita, mentre il tempo scorre, e l’alba pare non arrivare mai.
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La recensione COMAND//CONTROL di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-08 00:00:00
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