Folk-blues prestato al cantautorato tradizionale
Immaginate del folk-blues prestato a del solenne cantautorato tradizionale, due linguaggi universali per un racconto in musica dalle svariate tinte sonore. Se il risultato da queste prime caratteristiche sembrerebbe facilmente inquadrabile, basta però ascoltare anche solo le prime note del disco d'esordio di questa band umbra per capire che il vero elemento sorpresa è la fisarmonica. Il suono dell'accordeon infatti è anche più protagonista dei personaggi al centro di ogni canzone (come la scanzonata “Marlene” ad esempio): in questo caso lo strumento non è un consueto mezzo di accompagnamento quanto una vera e propria “prima donna” che ci fa strada in mezzo ai vicoli bui della vita, tra ex da evitare e “giornate di merda al lavoro”. Divertente “Radiosi saluti da Fukushima” che da il titolo al lavoro, più nostalgico e insofferente il successivo “Linda”: la comicità retrò dei Picari appare per certi aspetti paragonabile a quella dei più navigati Nobraino. Ascoltando “7 Titoli”, infine, sembra di assistere da spettatori esterni alle sagre di paese che abbiamo vissuto con felicità e spensieratezza da piccoli, e l'armonia riaccende subito il ricordo.
---
La recensione Radiosi saluti da Fukushima di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-19 00:00:00
COMMENTI