Bundamove Connection 2014 - Reggae, Pop, Funk

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Un gustoso disco di regghi salentino contaminato col funky che prova ad andare oltre i soliti schemi

Ok, lo ammetto fin da subito: appena letti i nomi dei tanti featuring in questa opera prima dei Bundamove avevo fatto il classico dei 2+2. Già immaginavo la solita solfa del regghi in salsa salentina, riproposta secondo i soliti schemi, quelli triti e ritriti e ormai ampiamente consumati.

E invece questi sei ragazzi sembrano in grado di poter dire la loro, grazie ad una miscela sonora che, ascolto dopo ascolto, si fa sempre più gustosa; piace in particolare l'accento funky che caratterizza gran parte delle 12 tracce di questo esordio, un ottimo diversivo - almeno per quanto mi riguarda - che fa guadagnare quel giusto pizzico di freschezza alla proposta. Con le dovute proporzioni, l'iniziale "Connex" potrebbe sembrare una versione più speed di un pezzo "Los fabulosos calavera" dei Los Fabulosos Cadillacs, mentre "Boiler" (che ha in scaletta il prezioso featuring di Mr. T Bone e della sua tromba) e "Stimoli" si snodano su un incalzante ritmo funky. Funziona persino "Radici e polvere", paracula quanto basta per ospitare la voce di Emma Marrone, che contribuisce al brano senza comunque strafare.

Carine anche "Nel traffico (Lecce è vuota)" (una ballata che pesca da certe atmosfere dei Casino Royale alla metà degli anni '90, quando c'era ancora Giuliano Palma alla voce) e "Filu de jentu", un fuori programma col suo incedere tipico da college-rock. Mi aspettavo invece qualcosa di più da "Zombie tsunami" (ibrido strano che però non amalgama al meglio la commistione di rap e musica gipsy) e "Sexy voodoo party" (dove fanno il verso ai Red Hot Chili Peppers di "Freaky styley" ma con poca convinzione, quando in realtà il brano sarebbe potuto diventare un clamoroso riempipista).

Sta di fatto che, arrivati alla resa dei conti, questa dozzina di canzoni si ascolta piacevolmente, soprattutto se non si pretende un approccio ortodosso al genere e - come il sottoscritto - piacciono i tentativi di contaminazione. Per il futuro, invece, ci aspettiamo che i Bundamove si evolvano ulteriormente, evitando di cadere in quei cliché a cui si accennava nelle prime righe e che sono dietro l'angolo.

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La recensione Connection di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-13 00:00:00

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