Il giorno del pou hanno un asso nella manica. Si chiama "Bel senso", ed è la traccia strumentale che accompagna il video del loro primo ep. Non è facile però sfruttare un asso nella manica quando con le carte che hai in mano, ti ritrovi a stento solo una “coppia”. Il resto del cd infatti, abbandonando la metafora “pokeristica”, non offre niente di più che cinque canzoni di rock grezzo, dichiaratamente ispirato all’indie d’oltreoceano.
Tra le sonorità ruvide messe in piedi dai cinque ragazzi di Scandiano (Reggio Emilia) ci sono qua e là dei bei passaggi, resi più interessanti da qualche arrangiamento di tastiera. Ma tra le fila de Il giorno del pou l’originalità non abbonda e ad aggravare la situazione è la voce. Le qualità canore richieste dal genere non saranno quelle di un divo del pop e le liriche non saranno ciò che più sta a cuore al gruppo (quasi impossibile riuscire a distinguere qualche parola nel cantato) ma dopo ripetuti ascolti risulta davvero difficile riuscire a digerire la voce del cantante. Troppo sguaiata e insipida.
Nonostante tutto ci sono almeno due buoni motivi per procurarvi questo lavoro. Primo: la suite strumentale del video, che è lo spunto più interessante fornito dal gruppo e avrebbe meritato più spazio nella tracklist. Secondo: potrete farvi spiegare direttamente dal gruppo che cosa significa “Il giorno del pou” – per qualcuno non sarà una buona ragione ma almeno questo dubbio ve lo togliete.
Insomma, quello de Il giorno del pou è il classico cd da mettere a tutto volume per fare un dispetto al vostro vicino di casa. In questo modo vi divertirete e apprezzerete più del dovuto la band emiliana. Coscienti del fatto che se l’ep durasse di più l’azione dispettosa vi si ritorcerebbe contro.
---
La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-09-28 00:00:00
COMMENTI