Il primo brano, “Rising Tide” (con Black Rose), fornisce già le coordinate d'ascolto di questa uscita prodotta per White Forest Records dal pordenonese IOSHI (già Mellow Mood) insieme al milanese Sabir. Da un lato Flying Lotus e le sue recenti esplorazioni nell'ambito del jazz (attenzione che date le tempistiche, non si tratta di semplice derivazione), dall'altro un approccio trasversale alle sonorità techno di un irregolare come King Britt. Fra questi due poli (che si ripropongono per esempio rispettivamente nel groove di “Joel's Castle”, circa “Cosmogramma” di FlyLo, e nell'ambient di “Audiomandala”, circa “Chasing Rainbows” di Fhloston Paradigm), c'è spazio per cose più scure (zona The Bug: “Riotous Fire” con Rawz), o più ragga (zona Roots Manuva: “Badda” con Andrew I), o più sporche (zona Burial: “Cherry Blossom”). Su tutto domina una passione per i suoni esotici o inconsueti (“Ode To Ra” con Capibara) e per i found sounds: produzione e riciclo mescolati insomma con grande sapienza produttiva, tanto che riesce difficile dire che cosa sia cosa (con gran giovamento per la piacevolezza dell'ascolto).
Con questo materiale l'invincibile macchina del marketing musicale anglosassone ci asfalterebbe club e festival europei per tutto il 2015 (se non oltre). Ma siamo in Italia.
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