Anton
Sogni Raccolti 2014 - Cantautoriale, Sperimentale, Acustico

Sogni Raccolti

Niente, Anton proprio non ce la fa a tirarsi insieme

Niente, ancora una volta Anton non ce la fa a farsi prendere sul serio. Come il collega Tonelato aveva già notato per il disco precedente, siamo davanti a un caso reiterato di cacofonia. Anton no, ancora una volta non ce la fa a restare intonato per più di due tracce. Gli piace ancora fare il verso a De Andrè e gli piace ancora lavorare di cut & paste lanciando il gatto sulla consolle. Se dovessi immaginare una labirintite, penso che mi sentirei come dopo l'ascolto di “Ritratto d'un sogno di veglia”. Anton si sforza per far sibilare la s il più posssibile nelle registrazioni, l'accordatura della chitarra è, diciamo così, naiv, alcuni brani sono francamente uno strazio (“Non esiste amore felice”).
Il concept è chiaro, è una raccolta di stralci di sogni (basti vedere quante volte Anton usa la parola stessa, anche nei titoli), ed esattamente come nella mente di chi sogna, c'è una logica inafferrabile o chiara solo al sognatore. Chissà se Anton ci ha capito qualcosa però dei suoi sogni, vai a vedere. Alcune immagini sono anche belle, tipo “La tua lingua / pesce rosso nell'acquario della tua voce”.
Quindi la domanda sorge spontanea: Anton, ma perché non ti tiri un po' insieme a imparare a suonare, a cantare, ti fai aiutare da un amico a registrare? Oppure semplicemente, datti anima e corpo a un'altra delle arti che speriamo maneggi meglio di questa, ché come si legge dalla tua bio, sei una persona piena di interessi.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.