Il concetto di infinito nell'ep d'esordio dei Violamente
L’Uroboro è il simbolo della ciclicità delle cose, del continuo ripetersi della vita e del tempo: un serpente che si morde la coda all’infinito. Inizio e fine che continuano a susseguirsi, bianco e nero, bene e male, vero e falso. È su questi principi che nasce appunto "Uroboros", primo ep dei bergamaschi Violamente.
Il continuo contrasto nell’alternarsi di distorsioni spinte e morbidi arpeggi ricchi di ambiente ricorda un po’ le atmosfere dei primi Smashing Pumpkins (“Goccia”); contrasto che emerge poi anche nei testi: “sono tutto / sono niente / sono materia trasparente / eppure sono qui” ed ancora “si scrive schiavitù / ma si legge libertà”.
Un buon esordio per questa band che non sembra avere poca esperienza alle spalle e dalla quale in futuro potremo sicuramente aspettarci anche qualcosa di più!
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La recensione Uroboros di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-31 00:00:00
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