Periodo di novità discografiche in casa Mescal; stavolta tocca ad un gruppo esordiente, almeno per quanto riguarda le incisioni sulla 'lunga distanza', proveniente da Milano, città ormai sazia di proposte musicali.
Ciò non toglie che la formula sonora assemblata dal quartetto lombardo sia un ulteriore inutile tassello, ma anzi indica come ci sia ancora un ricco vivaio dal quale attingere per portare avanti un discorso musicale di qualità. E su questa linea si colloca "L'eroe romantico", album prodotto da Morgan, leader incontrastato dei Bluvertigo, che accentua sicuramente la matrice eighties dei suoni presenti sul disco. E se qualcuno da qualche parte canta con violenza che "Non si esce vivi dagli anni '80", dall'altra basta un pezzo come Tempo alle mie voglie per smentire tali affermazioni.
Come avrete già intuito i 10 brani di questo lavoro sono un tuffo nella decade in cui le tastiere e i synth sovrastavano le chitarre e i Duran Duran si contedevano i primi posti delle classifiche con gli Spandau Ballet. Ma gli anni '80 sono stati anche l'epoca degli U2, dei migliori Simple Minds e di tanti altri gruppi che hanno fatto la storia del rock.
I La Sintesi raccolgono parte di queste eredità e le condensano in tre quarti d'ora ricchi di sfumature di classe; non nascondo che li preferisco ai Bluvertigo, forse per la loro vena leggermente pop che li rende più attraenti. Sbalzi d'amore è la traccia che più colpisce, con le sue atmosfere leggiadri e la voce di Lele Battista, vocalist dalle doti notevoli, in grandissima evidenza. Sono invece 'molto bluvertigo' brani come Curiosità e Nero, dove la voce, le chitarre e le tastiere suonano quasi come papà Morgan insegna (...e, guarda caso, canta!). Perciò, se L'abbraccio ricorda i Cure del periodo di "Disintegration", c'è anche un pezzo intitolato Meccanismi che sembra essere la traccia più personale partorita dalla band.
"L'eroe romantico" tratta di varie influenze e rielabora egregiamente un tema specifico, ovvero quello del sound targato eighties. Pur tuttavia questo lavoro non è indirizzato ad un pubblico di nostalgici, ma consigliato a tutti coloro che non hanno pregiudizi 'temporali' e non si limitano agli ascolti superflui.
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La recensione L'eroe romantico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-07-13 00:00:00
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