Suona (benissimo) tutti gli strumenti del disco ed eccelle in particolare con la chitarra (acustica, dobro, slide), mescola blues, folk, rock e americana, ha un timbro di voce vellutato ma che all'occorrenza sa anche ruggire: insomma, difficile non accostare il portoghese (trapiantato in Italia) Frankie Chavez a un personaggio come Ben Harper, sia primissimo periodo ("Sail upon your shore", "Trees"), sia periodo d'oro Innocent Criminals ("Vodoo mama"), sia periodo Relentless 7 ("Heart & Spine").
Con il rocker californiano Frankie ha in comune una visione potremmo dire "globalista" delle prime correnti della musica d'Oltreoceano, che in questo disco si fondono tra loro con una naturalezza assolutamente sorprendente. Così come si alternano tra loro i vari mood, che si susseguono come fossero momenti di una stessa giornata: l'energia di "Fight", il romanticismo di "Don't leave tonight", l'allegria di "Morning train", la malinconia di "Truth can break a bone", senza che lo stacco tra di essi incida mai a livello compositivo e interpretativo.
Esattamente come dovrebbe suonare un album con tutti i crismi: cosa che "Heart & spine" è senz'altro, da qualsiasi punto di vista si voglia partire. C'è caso che piaccia parecchio agli appassionati di roots music e ai fan, oltre che del già citato Ben, di John Butler Trio e Jack Johnson.
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