La nuova frontiera della club dance italiana, quella infarcita di melodia, di riferimenti 60’s e di elettronica anni ’90. I pugliesi 70123 debuttano con un album splendidamente confezionato a livello grafico e di contenuti, con due clip davvero ben realizzati (“Vortici” e “Di odio”), segno di enorme professionalità che non lascia nulla al caso anche in fase di promozione. Il quartetto ha metabolizzato il sound di maggior successo negli ultimi anni espresso nella nostra penisola, ma lo ha fatto senza stucchevoli clonaggi o spudorati rimandi fini a se stessi; “Turbodiesel” è figlio della generazione ‘sonica’, delle malinconie prodotte dalle alienanti metropoli, dei turbamenti e della voglia di emergere comunque.
Così, se “Vortici” ha l’effige di un prepotente singolo e chiarisce quale sia stata la lezione di Samuel e soci, sorprende “Oltre il confine” con la voce di Iceflo che si fa ispirata (“… ancora un viaggio senza meta, ancora un viaggio senza rotta…”) e quasi rassegnata, doppiata dalle riflessioni di “Immagine”. Accattivante anche “Come gocce di pioggia” che sembra uscita dalle nostalgiche partiture dei Delta V, mentre si torna sotto le luci di un dance-floor quando “In fondo al cuore” apre i battenti seguita dalla strumentale “Juno turbo dance”, ideale atmosfera per un trip labirintico tra fumi e corpi in movimento.
La chiusura di questo ottimo lavoro, fuori dai filoni inflazionati di alternative, post rock e pseudo intellettualismi italici, è lasciata all’insinuante sensualità di “Di odio” e alla intrigante “Favola” che omaggia i Subsonica senza eccessi: “…i sogni non si avverano si conquistano… ed è per questo che io correrò il rischio…”.
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La recensione Turbodiesel di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-10-09 00:00:00
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