Tafel Musik
DISINFECTIONA 2014 - Alternativo

DISINFECTIONA
20/02/2015 - 09:00 Scritto da Alice Tiezzi

Scenari da oltreoceano, musica on the road, folk americano e lande sconfinate. Ecco "Disinfectiona", album d'esordio dei Tafel Musik.

Se avessi adesso la possibilità di prendermi qualche giorno per me e farmi un bel viaggio, di quelli indimenticabili, sono certa che sceglierei di andare in America, noleggiare una vecchia automobile rossa e polverosa e andarmene in giro coast to coast a scoprire luoghi meravigliosi. Come fidato compagno opterei per “Disinfectiona”, album d’esordio dei Tafel Musik. Una volta aver sorvolato sul titolo (che non suona poi così tanto bene…), non si può che amare questo disco, un pop folk che non ha niente da invidiare alle band d’oltreoceano, ricco di strade da percorrere e cieli azzurri. Banjo, dobro, ukulele si amalgamano ad una sezione ritmica sostenuta ma garbata, senza mai oltrepassare quella linea sottile che divide il piacevole dal banale, nonostante gli abbondanti 50 minuti di musica.

E così mi faccio accompagnare dalle calde linee vocali di “Athalupa”, come se mi accarezzassero piano la pelle e non mi vergogno nel cantare su “Creeds”, anche se tutti mi guardano mentre sono ferma al semaforo, per poi ripartire con gli accordi metallici di “Chiloè”, dove il blues si fonde con il folk e la lieve malinconia si trasforma in un sincero sorriso. I ritmi on the road continuano con “Dear Marie”, sensuale ed ammiccante e le chitarre si sbizzarriscono in assoli trivellanti in “Welcome to the gold” e in altri più psichedelici in “Hobos horde”. Gli arpeggi saturi di contesti da oltreoceano permeano ora le atmosfere sconfinate di “Don’t tell anybody”, così come gli scenari western che mi sfrecciano accanto trovano la loro quadra in “Gravitation” e i ritmi tribali di “Little pair of gloves” sfumano in chitarre riverberate ed evanescenti.

I Tafel Musik hanno intrapreso una strada che potrebbe sembrare derivativa e ricca di riferimenti che sarebbero anche inutili da citare, ma in realtà riescono a destreggiarsi nel loro territorio in maniera del tutto personale e passionale, senza scadere nel già sentito. È quindi il momento di fare questo viaggio, io intanto mi metto su questo “Disinfectiona” e inizio ad immaginarmi lande sconfinate da conquistare, al resto ci penserò più tardi. 

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