Tre gemme scure tra elettronica deragliante e anti-rap esistenziale
Il suono è devastante e senza compromessi a partire dalla prima nota (e lo sarà fino all’ultima). Dopo pochi secondi l’ascoltatore si ritrova dentro un rave party che va avanti da ore, ininterrottamente, forse addirittura è già mattina e la luce mostra sui volti dei presenti i segni della notte appena passata. I ritmi miscelati non lasciano respiro, nessun cedimento alla dub step modaiola, solo battiti sempre più veloci che crescono e cambiano ritmo senza alcun preavviso o direzione. Raramente, in sottofondo melodie composte da sintetizzatori come fossero suoni sintetici dei primi videogiochi. Quando entrano di prepotenza i bassi, il disorientamento è totale.
Surgical Beat Bros è forse quanto si può trovare di più vicino al metal nell’ambito dell’elettronica: il duo cura la prima parte di questo piccolo split album e quando inizia il turno degli Uochi Toki l’atmosfera pare inizialmente più tranquilla. I battiti rallentano decisamente ma guadagnano di intensità e pesano come macigni mentre le prime strofe di “Fulmine di alterità (Genesi di un’idea)” cominciano ad essere declamate. In quest’unica traccia cantata, che chiude il disco, l’atmosfera diventa letteralmente cerebrale, le parole descrivono l’atto del pensiero, indagano le formule che reggono la concentrazione. I piani narrativi si moltiplicano all’infinito e scompaiono improvvisamente in uno stile che pare logica matematica applicata alla letteratura: “Come parliamo due lingue diverse? E non le parleremmo lo stesso anche se le parlassimo?”. Il suono delle parole, tagliente, si unisce ai battiti e insieme convergono verso un assalto sonoro che stordisce e percuote qualsiasi cosa trovi sul suo percorso.
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La recensione Shuriken EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-11 09:00:00
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