UTVEGGI UTVEGGI 2015 - Alternativo, Pop rock

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Follia artistica per gli Utveggi, che si presentano con un disco di rock dadaista fresco e genuino all’insegna della libertà.

La follia di Elio e Le Storie Tese un filo meno ironica ma ornata con l’illimitata schizofrenia sperimentale delle composizioni di Mike Patton. Consci dell’esagerazione, si potrebbe comunque definire in questi due esempi la musica dei siciliani Utveggi, che riescono a salterellare con agilità da un genere all’altro, mostrandosi tanto inafferrabili quanto credibili e ricchi di spunti interessanti.
Non meno eccentrici delle musiche sono i testi, tra l’italiano e il giapponese, con intrecci e giochi di parole esilaranti in grado di enfatizzare con il loro suono (e con le teatrali interpretazioni del cantante Valerio Mirone) l’estrosità della musica. Nonostante l’inafferrabilità, i brani sono orecchiabili e spesso restano in testa senza scampo, come nel caso di “Ostinato”, con il suo ritornello degno di un anthem.

Quello degli Utveggi si potrebbe definire rock dadaista, e brani come “Pulizie a Tokyo”, con i suoi “esercizi forme di frase”, ne potrebbe essere il manifesto. In un contesto del genere non poteva mancare un tributo agli Skiantos, infatti non sorprende di trovare la cover de “Le Sbarbine”, fondamentalmente fedele all’originale ma decisamente pertinente con il resto del disco. E poi la conclusiva "#3", con il suo “delirio parlato”, remixato su base techno, convince definitivamente che gli Utveggi sono fuori di testa.

Non stiamo parlando del disco del secolo, ma con questo album riceverete valangate di libertà artistica in grado di sorprendere, di far sorridere e di dimostrare la scanzonata genuinità della musica degli Utveggi.

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La recensione UTVEGGI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-29 00:00:00

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