Una voce e una chitarra sono davvero sufficienti per essere cantautori?
"Il mondo nuovo - tra voce e chitarra" è il nome del primo album autoprodotto di Stefano Devalle, giovane cantautore di grandi sogni e speranze, ma con ancora molta strada da fare. Un debutto forse ancora troppo acerbo. Dieci tracce che sembrano avere l'intenzione di ripercorrere le orme di alcuni dei più grandi successi della storia della musica italiana. Tanti i tributi contenuto nell'album: da quello più palese a Francesco Guccini in "La via della libertà" a quello a Fiorella Mannoia in "Il sogno dell'Irlanda" e ancora quello a Edoardo Bennato con"Caro papà".
Si tratta di un progetto degno di rispetto ma difficilmente tacciabile di originalità, tale da proporsi come inedito. Non bastano "una voce e una chitarra" a raccontare i sentimenti di una generazione: la scelta stilistica di Devalle è totalmente anacronistica o comunque non all'altezza della situazione. I testi sono spesso scarni e poco credibili perchè mancano di quel vissuto, colonna portante degli artisti che cerca di emulare. Non manca nemmeno Fabrizio de Andrè con una cover di "Fiume Sand Creek", una possibile carta vincente che però viene giocata male per mancanza di fantasia. All'interno ci sono comunque diverse tematiche trattate: da canzoni sociali ("Il mondo nuovo", "La via della libertà", "Sguardi di Beslan"), a visioni oniriche ("Parigi (Donna col cappello)", "Il sogno dell'Irlanda" e "Una farfalla come poesia"), a dediche ("Caro papà"), pezzi sull'amicizia ("Da qui") e sugli ostacoli superati ("Mi avevano detto"). Di Bennato, Guccini, De andrè, Mannoia ne abbiamo già avuti: se Devalle vuole provare ad affacciarsi al mondo della musica deve scoprire una propria identità e proporla al pubblico senza paura di essere incompreso ma con la voglia di sollecitare emozioni nuove e originali.
---
La recensione Il mondo nuovo - tra voce e chitarra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-14 00:00:00
COMMENTI