La Batteria, sì. Ma non nel senso di quella coi tom e i piatti. Quella che si contrappone alla pattuglia, che deve trottare, che ha sempre qualcosa (di losco) da sbrigare. Quindi, certo, i poliziotteschi, la Magliana, gli anni Settanta. E le colonne sonore dell'epoca, il funk, Shaft , Franco Micalizzi, e arrivati ai giorni nostri i Calibro 35. Ma non solo, è il caso di dirlo.
Se è vero che con la band di Gabrielli La Batteria ha molto in comune, è soprattutto perché condivide le stesse fonti di ispirazioni, che entrambe le formazioni riproducono con grande personalità ("Vigilante 1", "Incognito", "Persona non grata"). E se i Calibro 35 hanno ormai allargato - e parecchio - lo spettro con le ultime colonne sonore, i loro colleghi romani partono altrettanto forte dal punto di vista della contaminazione, includendo elementi prog ("Dilemma"), passaggi jazzati (in "Scenario") e anche convinte escursioni nel kraut ("Formula").
Anche se "contaminazione" non è forse la prima parola che viene in mente ascoltando questo disco, rispetto, banalmente, ad "atmosfera". O meglio "atmosfere". Da quella dell'inseguimento ("Manifesto") a quella del faccia a faccia ("Dilemma"), al rush finale ("Zero"), non è tanto difficile da immaginare e da seguire la trama del film che si dipana attraverso queste dodici tracce. Che sono nate in effetti "in quegli stessi ambienti in cui si producevano quelle colonne sonore e quei dischi di sonorizzazioni che oggi vengono ristampati ed apprezzati in ogni angolo del globo, come album di library per conto dell'editore Romano Di Bari e la sua Flipper Music".
C'è dunque, da parte de La Batteria, una continuità, più che avvertibile, con quel mondo, e dall'altro lato la volontà di non restare confinato in esso, aprendosi, attraverso le sonorità e lo stile più urban, a un pubblico contemporaneo, sempre di palato fine ma anche eterogeneo: lo stesso che sta riscoprendo (finalmente) i gruppi strumentali, come i Calibro certo, ma anche come i Ronin e i Guano Padano. Questo esordio arriva dunque in un momento in cui c'è grande fame di progetti di questo tipo, e a questa fame La Batteria risponde con un menù da dodici portate, tutte da leccarsi i baffi. Resta solo da sedersi a tavola.
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