Il "Burlesque" psichedelico a due facce dei Pig Sitter
È dall’incontro lisergico e psichedelico di Jim Morrison e Syd Barrett che sugli andamenti dissonanti di una “Coffee And TV” consumata dal graffio di Ty Segall, prende vita il pezzo “Pocket Sunshine”. Il suono è lo-fi, confuso e sporco, volto a schiudersi nelle doppie voci del ritornello in un movimento di sonorità tipiche di fine anni ’60, decadendo così dai rumori e parlati di chiusura alle radiose armonie della parte strumentale finale, degne della produzione di "Stg. Pepper’s Lonely Hearts Club Band".
“Tuna Killer” è meno scura nelle intenzioni e affronta l’anima più giocosa della psichedelia delle diverse “Arnold Layne” “Bike” o “See Emily Play”. Ed è proprio in un contrappunto clownesco del brano che si fa avanti a metà canzone una trama più inquietante, anticipata solamente dalla voce distorta deformata dalla realtà in una singolare scelta di mixaggio, con l’ingresso della chitarra garage indiavolata, capace di prendere il sopravvento sulla canzone, spezzando in questo modo una calma solo apparente.
Progetto quantomeno interessante e aperto a molteplici soluzioni artistiche quello dei Pig Sitter, i quali trovano il loro punto di forza nelle idee non convenzionali, ma al contempo accattivanti per il gusto espresso. L’ep “Burlesque”, raccontato in sole due tracce collegate tra loro, è un’anarchia controllata di suoni e scelte coraggiose di ottimo livello secondo una chiave di lettura del tutto estranea dai normali canoni commerciali.
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La recensione Bluresque Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-21 00:00:00
COMMENTI (1)
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