Birdy Num, Smou, Supervalt… Alessandro Viccaro non ha mai nascosto il suo amore per gli pseudonimi. Dopo aver registrato nel 2001 per Loretta Records l’album “I Own your Favorite Song” sotto lo pseudonimo di Prague, Viccaro torna, ancora con Prague, ad incidere un album, questa volta facendosi accompagnare da facce più o meno note dell’indie italiano, compresi amici e compari di quella che è la nuova etichetta del progetto, la Suiteside di Monica Melissano.
Prague non è cambiato di molto, semplicemente è rimasto l’ottimo songwriter indie-country che avevamo conosciuto con il suo primo album, sempre in bilico fra atmosfere sad-core, un approccio lo-fi alla chitarra ed un uso quasi emo della voce. Il nuovo disco, intitolato “You Hear the Song. And It Is Long Ago”, non è l’immagine discografica della Originalità e neppure della Novità: Prague infatti non nasconde a nessuno il suo amore per Pedro The Lion e per i Codeine. Anzi lo palesa attraverso se stesso e attraverso le sue canzoni, che chiaramente si rifanno a quei modelli, ma che non possono essere in alcun modo liquidate come derivative. Ascoltate a tal proposito le ruvide delicatezze di “Bad Things Happen”, impreziosite dal rhodes di Matteo Casari dei Lo-fi Sucks, o la magnifica “Bridges (I didn’t wanna hourt your thumb)”, perfetta summa di emozionalità e approccio sad-core, per capire quanto Viccaro non sia un semplice mestierante, ma un bravo songwriter capace di scrivere belle canzoni, talvolta bellissime.
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La recensione You Hear the Song. And It Is Long Ago di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-10-26 00:00:00
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