Per essere l’album di esordio di un gruppo ancora acerbo, “Anonymous surfer” stupisce sicuramente in positivo per l’originalità e le capacità compositive dei componenti. Un’intro oceanica che trasporta l’ascoltatore in una dimensione parallela da cui si intravedono comunque le influenze più o meno dirette del gruppo (Tool su tutti) e che sfocia come un fiume in piena su delle sonorità ipnotizzanti, che lasciano supporre anche un’innata capacità dei componenti ad amalgamare bene generi diversi in un lavoro concreto e coerente (e sbalorditivo visto che i cinque suonano assieme da sei mesi), nonché diretto.
L’ingrediente principale di questo fiume in piena di nome Zwell è senza dubbio la propensione a emozionare chi lo ascolta, di dare una certa rabbia di vita a ogni composizione, soprattutto nella splendida “0.75”, canzone con spunti e suoni difficili da dimenticare e forse la migliore traccia del demo. Notevoli anche le altre tracce e, forse, il difetto di questo lavoro è che i brani contenuti siano solo cinque, troppo pochi per saziare ingorde orecchie, ma quanto basta per far ben sperare in un vero e proprio album nei prossimi anni.
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La recensione Anonymous surfer (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-10-26 00:00:00
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