Una band giovane che prova ad unire ironia e progressive
Cosa ci fanno insieme un cantastorie con molta ironia, una chitarra hard rock anni ’80, un tromba, ed una sezione ritmica prog? Non so rispondere a questa domanda e onestamente nemmeno i CaPaBrò mi suggeriscono grandi risposte.
I sei brani di questo primo loro ep sembrano almeno 12, all’interno di ogni pezzo se ne celano almeno due differenti. Potrebbe sembrare un aspetto positivo se non fosse che spesso questi diversi pezzi di puzzle coincidano poco tra loro. Sembra a volte che il motivo nello stravolgimento di un brano sia il semplice dare spazio alle improvvisazioni dell’uno o dell’altro componente della band. In questo frangente "La mia terra" sembra essere il brano che più amalgama il piglio da chansonnier di Diego Bròcani con l’indole progressive degli altri componenti.
I CaPaBrò sono una band giovane, hanno capacità tecniche fin troppo ostentate ma, ahinoi, devono ancora trovare la loro dimensione, la loro identità. Potrebbero benissimo diventare degli Elii (al netto della loro geniale demenzialità) con un po' di fronzoli in meno. Se questo primo ep è “Un passo avanti” forse ora è il momento giusto per provare a farne altri due o tre.
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La recensione Un passo avanti - EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-04-25 00:00:00
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