Hanno declinato nel corso degli anni seppur con lievi variazioni sul tema il concetto di Stooges ed è con il medesimo approccio, che i Doggs attraverso “Dangerous Years”, presentano una raccolta di brani inediti che vanno dal 2009 al 2013.
L'ep si apre sugli effetti acidi di “Pause Drug” con l'hard rock degenerato nel punk selvaggio segnato dal canto di Iggy Pop. Neanche il tempo per asciugarsi il sudore sulla fronte che, dopo l'episodio della blues tribale “Bombay” in stile ep "Death Blues", la band milanese si confronta questa volta, con la forza esplosiva degli MC5 in “Dog Food”, adottando con la stessa efficacia gli strepiti punk del brano d’apertura.
“Trapped” è il pezzo più razionale della band, è un hard rock dotato di meno impeto rispetto al resto della raccolta, ma di maggiore intensità; a differenza di una più scontata “Black Niagara”, brano votato alla forma che alla sostanza, salvata solamente in parte dalla fragorosa presenza dei cori di chiusura.
"Dangerous Years" vicino nel complesso all'ep "Red Sessions" del 2012, non esce mai dai binari del proto-punk, così come il resto della discografia, dove un sound così omogeneo subisce talvolta un’eccessiva monotonia e somiglianza dei brani stessi. Del resto i Doggs, totalmente avulsi da qualsiasi altra direzione e innovazione musicale, trasmettono con veemenza, una potenza muscolare da vera live band; merito soprattutto di un'apprezzabile preparazione tecnica e di un repertorio sempre credibile.
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