Il disco, “In balia di forze oscure”, con il suo titolo già si prefigura il fil rouge di ogni brano: il “male” che emerge tra ritmi rock, funk con vene cantautoriali e a volte folk. Questa sorta di concept album si fa portavoce dei vari sentimenti e delle varie problematiche legate a questo termine negativo. Si spazia dal tentativo di dare una definizione con la prima canzone, per poi passare con “Io Ho Paura del Diavolo” alla paura e all’emblema maligno per eccellenza, il diavolo, non più riconoscibile come un tempo. Per tutto il disco si dispiegano l’ironia e l’allegra semplicità dell’autore, anche di fronte all’emergere di questioni più profonde come la violenza e il disagio mentale. Ogni traccia è segnata dall'energica voce di Daniele accompagnata dal contorno strumentale che vede basso, chitarra e batteria muoversi su ritmi tra il rock e il cantautorato. Alcuni brani presentano introduzioni dove è lasciato maggiore spazio agli strumenti come “Corridoio” e “Adios Amigos” o a trovate stravaganti come la voce di un bambino su “Sono contento”. Infine, vediamo che i motivi nostalgici e inquieti – presenti anche in “Fantasma”- sfumano anche all’interno di questioni amorose, in particolare di fronte all’aver scelto “Un amore sbagliato”. A chiusura, c’è “Il profumo della neve”, dove si riprende il tema del dolore e del tempo che scorre. Insomma si tratta di un album che presenta tematiche non di certo consuete - che spesso si evitano per non pensarci - ma che comunque scorre all’ascolto.
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