Un abbraccio di sola forma nel pop degli Iommi
“L’abbraccio” del duo Iommi è un album che ha come tentativo di raccogliere e rivangare diverse sonorità del pop e power pop della tradizione inglese, senza una vera e propria direzione, in un continuo gioco di ammiccamenti e riferimenti negli arrangiamenti dei pezzi. Difatti il duo laziale si cela dietro alcune eterogeneità che compongono le atmosfere dell’album, passando dall’approccio scuro e shoegaze degli Ash e dei nostri Cosmetic con “Surreale”, fino al brano più sofisticato e pseudo-intellettuale, peraltro migliore nella versione italiana che in quella francese, di “Toute Ma Vie” seguendo chiaramente le tracce dei primi Baustelle.
L’album raggiunge la sua maturità in “Nuova stagione” portando finalmente un po’ di chiarezza ed intensità nel sentiero tracciato degli Iommi, soffermandosi in modo più evidente sia nel testo che nelle parti vocali, in un brano in netto contrasto con la dolcezza di un testo effimero come quello di “Maria”, peraltro appoggiata eccessivamente sul celebre arpeggio di “Blackbird” dei Beatles.
Sebbene “L’abbraccio” vacilli costantemente in contenuti davvero poco incisivi, l’album degli Iommi, fa delle sovrastrutture strumentali il suo punto di forza, lontane da un'estetica colta del pop, ma senz'altro mai banale. Il progetto rispecchia una dote importante nella scelta dei suoni, elemento che traspare in tutte le canzoni dell’album, anche nei pezzi minori come “Riflesso” arrangiata al ritmo di “Tattva” comprensiva di organi o anche con il brano beat “Il secolo sintetico”, delineando se non altro una valida dignità produttiva nelle composizioni.
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La recensione L'abbraccio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-23 00:00:00
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