Un punk rock ancora acerbo che deve trovare la sua quadra per poter emergere davvero
i Due minuti d'odio ci propongono più di un paio di minuti della loro musica, un punk rock che ricorda una band di liceali alle prime armi, con una buona dose di risentimento e disillusione fra le mani. Nei brani del disco d'esordio "Rovinati" si sente una certa tensione emotiva, come ad esempio nella opener "La tua tranquillità", frenetica fra un'elettronica ridondante che si stende su un rock scalpitante e frettoloso, o in "Giù il cielo", che presenta una buona dose di energia con le sue chitarre grezze decise. Si incappa però, ahimè troppo spesso, in episodi un po' pacchiani, come "Le ore", dove i momenti in cui l'elettronica prende il suo posto prepotentemente risulta poco convincente, o ancora "C'è un tempo", che presenta le stesse caratteristiche della precendentemente citata, oltre ad un testo banalotto ("C'è un tempo per sentire, un tempo per parlare, un tempo per non credere di farsi male... e se ti senti solo un disco ascolterai").
Troviamo anche momenti più rilassati, come la title track "Rovinati", brano che ricorda (troppo) Lo Stato Sociale, una sorta di lista disillusa su come siamo diventati, su una base elettronica pacata che esplode poi in chitarre rock, o ancora "Mi dici che", pop nelle intenzioni e meno oppressiva delle precedenti. Il songwriting è, come già detto, rassegnato fra un misto di rabbia e denuncia verso la società e il prossimo ("Un laureato, "Veleno"), ma il grosso difetto che riscontriamo è l'incapacità di cogliere spunti o elementi davvero convincenti. Piuttosto l'impressione generale è che tutto rimanga in sordina, nonostante l'attitudine punk-wanna-be della band, senza che emerga davvero una forte personalità, punto imprescindibile per poter fare musica. I Due minuti d'odio hanno senza dubbio qualcosa da dire, ma non hanno ancora trovato la quadra giusta per riuscirci davvero, forse ancora troppo acerbi per poter svettare davvero. Attendiamo il prossimo disco.
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La recensione Rovinati di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-05 00:00:00
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