L’idea alla base del progetto è interessante: mescolare pop, rock, psichedelia, funky, quel mood tipico di Santana, gli anni ’60 italiani e finanche il blues alla maniera di Jack White.
Uhm, sono fortemente indeciso su come decifrare questo esordio firmato dai Tu, composto da 18 tracce e tutto votato alla sperimentazione, per fortuna non sempre fine a sé stessa ma spesso con punti di contatto fra diversi generi.
L’idea che sta alla base del progetto è interessante, non possiamo negarlo: mescolare pop, rock, psichedelia, funky, quel mood tipico di Santana, gli anni ’60 italiani e finanche il blues alla maniera di Jack White. In sé anche difficile a livello di sintesi, ma d'altronde é lo stesso duetto a definire "complicato" il percorso scelto.
Leggendo però la biografia di entrambi, ovvero di Sebastiano Forte ("nasce clarinettista e diventa suo malgrado chitarrista, polistrumentista eclettico e compositore") e Federico Leo ("un batterista troppo jazz per chi suona rock e troppo rock per chi suona jazz") appare quasi inevitabile che il sodalizio prendesse questa piega. In "Non avrai altro duo all'infuori di..." non c’è infatti spazio per i compromessi, persino l’improvvisazione e/o le jam che in altri contesti avremmo liquidato come cazzeggio, in questi 51 minuti hanno la loro ragion d'essere.
In verità, fosse toccato al sottoscritto sedersi dietro al mixer, qualche sforbiciata qua e là ("Ettesubub", "13", "A.f.a.", "#17" e le ridondanze in "Primo giugno" e "Quarterless disco") non sarebbe mancata, mentre Sebastiano e Federico hanno evidentemente preferito stipare tutto il materiale a disposizione. Non per questo sono da biasimare, visto e considerato che i dischi d'esordio rappresentano proprio il punto di partenza ideale su cui costruire le tappe future.
Bene così, in definitiva. Ma ci aspettiamo novità per il futuro.
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La recensione Non avrai altro duo all'infuori di di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-13 00:00:00
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