Ottavo album per i toscani Bom Prò, l’“Autobus N.7” va a tutta velocità per schiantarsi in un frontale contro la maturità della band. Sì perché gli scatenati livornesi sono ormai sulle scene da diciotto anni (solo per questo osiamo parlare di maturità!) ma per fortuna non risentono in alcun modo dei “traumi” di questo scontro e del peso degli anni che passano. I Bom Prò continuano infatti a “puzzare di spirito adolescenziale”, com’è giusto che sia, e sfornano un ennesimo dischetto allegro e disimpegnato, che non pretende di cambiarvi la vita ma piuttosto di lasciarvi senza fiato! Questo è il punk rock, prendere o lasciare.
“Tromba Daria” (no, non manca nessun apostrofo) parte in quarta con la sua melodia che si fa canticchiare dopo un solo ascolto. Sulla stessa scia “Quaglia innamorata” e “Canzone lunga e triste”. “Cerco un’avventura”, “A tavola con me” e “Giù in cantina” virano invece leggermente verso l’hardcore e sarebbero ottime anche come colonne sonore nei videogame degli skaters. C’è spazio anche per la religione, ovviamente in chiave scherzosa, nella conversazione con Dio presente in “Birre”, in cui la richiesta è di far piovere “birre dal cielo”.
Non ci sono solo strafottenza e provocazione comunque nei pezzi dei Bom Prò, e lo dimostra “Autobus N.7”, dedicata ad un amico di vecchia data caduto nel tunnel della droga, a cui i nostri vogliono ridare coraggio per poterne uscire.
I testi sono spesso quelli per cui impazzisci a tredici anni e i riff e le melodie ricordano molto da vicino altri pezzi (di Rappresaglia, Succo Marcio, Manges e soprattutto dei miti dichiarati della band, ovvero Ramones e Lazy Bones) ma non è l’originalità che conta in questo genere, bensì l’impatto, l’adrenalina che si riesce a trasmettere e il sudore che deve trasudare da ogni accordo, e ai Bom Prò queste cose non mancano di certo.
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