“Straight To The Pain” (“Dritto al dolore”): questo è il titolo del secondo album appena pubblicato dai New Disorder, gruppo romano alternative metal.
La band ha deciso di eleggere a protagonista del suo nuovo lavoro proprio il dolore umano, in tutte le sue varie sfaccettature psicologiche e mentali: non la sofferenza del corpo, quindi, ma quella del cuore.
Il viaggio nel male, però, non viene affrontato solo con i testi e le parole, ma la musica stessa accompagna l’ascoltatore nei meandri dei terreni oscuri, a volte illuminandoli e altre valorizzandone l’ombra. Prova di ciò è il primo brano, “In To The Pain”, breve ed interamente strumentale, che s’immerge nel dolore con la grazia ed il senso di pace che possono donare solo gli strumenti ad arco; per poi passare subito all’attacco aggressivo di basso, batteria, chitarra distorti di “Never Too Late To Die”.
L’album racconta di diversi tipi di sofferenze: da quella della perdita di una persona cara a quella di una disperazione senza senso e ragione apparenti, da quella del timore del giudizio finale sui propri peccati a quella di vivere in una società fatta di bugie e crudeltà gratuite.
Seppur la band si riconosca in un genere tra nu e prog metal, tuttavia si può affermare che essa prenda i tratti più melodici di entrambi: come in “Lost In London” e “The Perfect Time”, semi-ballad di sicuro apprezzabili anche dai non amanti del genere.
Il quinto brano è quello che dà nome all’album e vede la collaborazione con Eleonora Buono, voce principale del gruppo romano death metal Elarmir: la capacità e bravura vocale di Francesco Lattes, cantante dei New Disorder, che alterna stile growl a scream, mischiata al timbro lirico della ragazza, riescono a dare un senso epico al pezzo.
“Love Kills Anyway” ricorda, in versione più heavy, l’hard rock di gruppi finlandesi come i Sunrise Avenue.
11 brani inediti, più un “Lost In London” rifatto in versione acustica, che riescono, per mezzo di arrangiamenti e voce potenti, a trasformare la debolezza umana del dolore in paradossale potere.
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