IllusialCielo con un'identità "In sospeso": Francesco Galli (voce) e Nicola Donati, (basso, voce) hanno voluto mescolare un indie rock elettronico al cantautorato italiano con un risultato abbastanza fuorviante. Di Mgmt o Bluvertigo ci sono gli originali, emulare è la scelta sbagliata. A dare freschezza alle quattro tracce una ventata elettronica supportata da un synth quasi onnipresente che giustifica riferimenti e citazioni ad artisti come anche i Subsonica, o ancora gli assoli di chitarra a band indie rock come i Verdena.
Un album che rimane nell'anonimato nonostante i testi cerchino di rendersi credibili con dirette citazioni ai monologhi stile Teatro degli orrori come nella canzone "Mettere i pali".
Si tratta dunque di un mix di citazioni eccessivo che toglie personalità al lavoro e alle capacità effettive dei musicisti. Non bastano intro parlati come in "Bisogno d'inverno" che richiama poi i ritmi martellanti e imperanti dei CCCP: corre tutto nell'eterno ritorno di qualcosa già sentito. Gli Illusialcielo dovrebbero pensare alla musica come la felicità da loro cantata: un amore struggente che va rincorso intensamente, abbandonando "La solita routine" o un ascolto facile. Le intenzioni della band ci sono, ma andavano sviluppate in maniera più completa e strutturata.
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