Twig Infection
The big blowjay omp 2003 - Rock, Indie

The big blowjay omp

Al primo ascolto ho pensato che questo cd avrebbe richiesto una discreta dose di attenzione. Adesso non ne sono più così sicuro. Forse la musica lo richiede, ma mi sembra che il mio giudizio sarebbe stato molto più positivo dopo un ascolto superficiale.

Terza prova dei siracusani Twig Infection, ora accasati presso la 2.nd records di Amburgo, “The big blowjay omp” è un lavoro che si inserisce nell’ambito dell’indie-rock americano, con una particolare predilezione per le band di Chicago e Louisville. Registrato nello studio di Cesare Basile, il disco si presenta strumentalmente bene con intrecci chitarristici avvolgenti e una sensibilità melodica marcata. Il cd trova la sua cifra interpretativa in una estrema varietà che è al tempo stesso il suo pregio più evidente quanto il suo limite più importante; spesso i riferimenti sono infatti troppo marcati (i Trans Am in “I’ve never had any cavities in my life”, i Dirty Three in “Successful sense of failure”, i Labradford in “Live in Egypt”, eccetera). Non solo, ma il fatto che ogni brano sia significativamente diverso dagli altri è sia una prova della estesa conoscenza musicale dei musicisti all’opera, ma anche l’importante limite di non riuscire a esprimere uno stile, se non originale, almeno unitario.

In compenso, il quartetto dimostra un buon senso dell’equilibrio nella lunghezza delle composizioni che non arrivano a stancare nemmeno durante le digressioni strumentali. Certo sono bravi, ma (come dicono a volte le maestre elementari) possono fare di più.

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