La libertà di scegliere e di avere sempre un piano b: è questo il punto sul quale si sviluppano le otto "Canzoni per l'alternativa" di Edoardo Chiesa. Un genere decisamente pop e scanzonato che mette sul piatto storie di tutti i giorni all'insegna della leggerezza. In modo naturale, il disco di esordio del cantautore ligure che sceglie per definire il proprio lavoro una frase dello scrittore americano Saul Bellow: Le alternative, in particolare quelle desiderabili, crescono solo su alberi immaginari: mai parole furono più esatte.
Otto tracce che rispecchiano una riflessione su se stessi e il diritto/dovere a scegliere: l'alternativa a qualsiasi percorso si sceglie con attenzione ("L'alternativa"). Il suono dell'album è coinvolgente: una continua tensione tra funk, soul ma soprattutto blues come si evidenzia in alcune tracce ("Mia paura"), una delle più incisive del lavoro.
Una voce molto personale quella di Edoardo che avrebbe potuto magari arrogarsi il diritto di osare di più: canzoni abbastanza orecchiabili che però, nell'insieme, perdono di riconoscibilità. "Un'alternativa tout court" che alla fine lascia dubbiosi e con l'idea di aver perso qualcosa. D'altronde se come Chiesa canta in "Noi", la musica non conta se non hai niente da dire la peggiore condizione è quella della routine e dell'abitudine. Anche a livello musicale, non solo nella vita. Se si sente l'esigenza di produrre un album è bene che si abbia molto da esprimere a costo di essere eccessivi e fuori luogo: lo shock e la novità sono elementi essenziali del successo.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.