Una scrittura trasparente ed empatica
Dopo un inizio piuttosto defilato con “Paesino”, tra armonica e nostalgia, il secondo lavoro di Jack Cantina e Magma Flux prende pienamente il via. La scrittura trasparente ed empatica presente in questi otto brani attinge sia alla vecchia tradizione cantautorale italiana, sia, ancora una volta, dalla fluente associazione libera di immagini alla Marta sui Tubi. Il combat folk che sorregge l'intero album salta fuori già da “Pesce Rosso” - voce narrante alla quale viene affidata l'ardua impresa di capire come va il mondo – e “Ci pensiamo noi”, episodio folk-punk dai ritmi in levare. “Il tempo che asciuga” ricorda un po' l'Appino solista nello stile vocale, così come il successivo “Ostriche”, che però presenta toni più rock e addirittura qualche accenno funky. “Grappa” torna a far muovere i piedi impennando al massimo la velocità, mentre “Il pagliaccio non può cambiare il mondo” è un grido d'aiuto appassionato e risentito. “Dedalo” infine è il pezzo più scanzonato, una ballata che chiude in maniera corale, con le trombe e la parte ritmica perfettamente sincronizzate. Insomma, il miglioramento deciso rispetto al primo disco c'è stato: un paio di canzoni convincono meno di altre ma la strada intrapresa dal gruppo è sicuramente in salita.
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La recensione Ci pensiamo noi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-05 00:00:00
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