I Carnival
Superstellar 2015 - Rock, Pop, Indie

Superstellar
25/02/2015 - 23:30 Scritto da Elisabetta Dattolo

Tanto lavoro, poca espressivitĂ , con un sound che s'impone a tratti.

L’esordio della band di La Spezia, dimostra di essere il frutto di un lavoro lungo e attento, una prima prova di tutto rispetto, che convince soprattutto dal punto di vista dell’arrangiamento, un po' meno se consideriamo l’aspetto testuale ed espressivo. Se la voce e le decise sonorità rock anni ’60, i riff di chitarra, le influenze dalla musica dance anni '70 e dall'indie pop britannico assediano e coinvolgono l’ascoltatore, non si può dire lo stesso del messaggio veicolato: per nove brani e ripetuti ascolti non resta molto, dentro e nel tempo interiore. Una scomodità esistenziale, un malessere implicito, nei quali si potrebbe scavare più a lungo. La decisione di lasciare un margine di libertà a chi ascolta, nel decifrare il messaggio o nel costruirselo di volta in volta, è auspicabile che sia comunque definita da linee guida, da puntelli evocativi, intrecci verbali che, sostenuti e amplificati dalla musica, comunichino anche solo profonde sensazioni. Tutto questo manca. Non è detto che un buon pezzo rock, scritto in italiano comunichi di più rispetto a uno che ci parla in finlandese. Forse uno sforzo maggiore andrebbe fatto proprio in questo senso.

Un disco ben registrato e mixato in analogico, una voce che lambisce e circonda, senza però colpire: si ritira prima di cominciare a sorprendere. Forse il pezzo più interessante è “Idea indecente”: la chitarra costruisce una rete solida e sensuale, e l’invocazione “apriti cielo”, non urlata ma sentita, vale di per sé l’ascolto. E se il singolo “Primo non ti sai decidere” convince per la melodia e la cantabilità, “Superstellar” chiude in sordina con un'atmosfera più rarefatta, un disco al quale direi “resti in piedi ma non ti sai decidere”.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.