Ci è già capitato di parlare di Lost in a cup of coffee, anche recentemente, oggi lo riascoltiamo sempre notando quei suoni casalinghi composti in balia della solitudine nella sua camera da letto (o in una tazza di caffè), stavolta con un'interesse rivolto verso una tematica più giocosa e scherzosa.
Il riferimento è palese già dal titolo: l'improvviso fenomeno del web che, così come ben altri - per citarne alcuni, Morandi coi suoi autoscatti, o il più recente Enrico Papi con Sarabanda - ha conquistato sbalorditivamente, e senza far nulla, i cuori dei giovani amanti del web-pattume, tanto da rivelarsi per molti un valido candidato in occasione della recente elezione al Colle.
Lost in a cup of coffee in due minuti riassume proprio questo, gioca e rende scherzosamente onore al "dio", ci ricorda, coi dialoghi montati sul brano, quella presa per i fondelli all'intera nazione enfatizzata nel clamoroso momento in cui la Boldrini lesse e pronunciò quel nome, racchiudendo il tutto in un singolo che suona più come un intro, un brano diretto, breve, non bello ma...galli.
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