Una cavalcata selvaggia tra rock duro, ritmi progressive e una sana dose di psichedelia d'altri tempi.
Più che ubriachi, questi cinque cavalli romani sembrano aver preso una bella dose di anabolizzanti per poter correre liberi e selvaggi verso territori inesplorati.
Nonostante l’indubbia matrice psichedelica, che passa attraverso meravigliosi synth dalle tinte acide, all’interno delle tracce la dinamica è fluida, fitta di cambi di ritmo, linee di basso precise e melodiche e assoli di chitarra che improvvisano un po’ alla Pollock, gocciolando note all’impazzata sulla incisiva linea ritmica della premiata ditta Rozzi-Vergondi (rispettivamente batterista e bassista del gruppo). Il tutto mixato, frullato e condensato in una durata media di quattro minuti a traccia: sicuramente non il tempo una suite in puro stile anni settanta, ma neanche quello di una hit spudoratamente commerciale.
Le tre gemme fluorescenti di questo ep – la cui pecca è forse la voce un filo troppo cupa in certi frangenti di Katiuscia Frau – dimostrano un perfetto equilibrio tra gusto per la ricerca moderna e ispirazione vintage che non guasta mai, soprattutto se frutto di una scelta deliberata.
E se le premesse sono queste, auguriamoci appunto che questa Scelta (quella con la esse maiuscola) altro non sia che una piccola parte delle sconfinate praterie in cui poter fare ancora al giorno d’oggi un certo tipo di rock.
---
La recensione La Scelta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-04-21 00:00:00
COMMENTI