Un particolare e riuscito progetto noise che sfida il concetto stesso di musica
L’ep lanciato dai P.O.M.A. è un disco di difficile digestione, non tanto per una sua pesantezza intrinseca, quanto per un concreto ostacolo nel riuscire a catalogare un’opera simile. Fin dall’inizio si capisce che quello che si ha di fronte non è un album qualsiasi e questa sensazione prosegue a tal punto che alla conclusione non si è ancora certi di cosa si è ascoltato e a cosa esso mirasse. Un film senza personaggi, senza voce narrante, delle lunghe pianosequenze su un paesaggio quasi inamovibile. E allora allo scattare del sedicesimo minuto non resta che superare la notte di "Night" e ricominciare da capo, riprendere il viaggio dalle sue radici e dall’alba di “Morning”.
Canti di uccelli, ruscelli, suono disturbato, archi: l’effetto è quello di un risveglio stordito a causa di una sbronza nel bel mezzo di una valle. Un’atmosfera inizialmente rilassante ma che diventa presto inquietante con l’imporsi del basso e del suono metallico della chitarra. Il mattino si chiude con una voce alienante e con più di un minuto di silenzio, i quali non fanno altro che aumentare la tensione. La seconda parte è la più rapida e in un certo senso anche la più frenetica. “Afternoon” riprende l’angoscia della traccia precedente manifestandola in modo più esplicito. L’alienazione è massima e la sensazione adesso è quella di essere in un luogo chiuso e opprimente. La conclusione del trittico è affidata ovviamente a “Night”. Anche stavolta il mood iniziale è praticamente invariato: la traccia mette a fuoco la paura per l’ignoto, la sensazione di qualcuno che ti osservi nascosto tra le ombre. È il ritorno a casa, sudato e con un grosso peso sulla coscienza che ti costringe a temere ogni accenno di movimento. E quando è tutto finito hai ancora la percezione che un lieve brusio a bassa frequenza esca dalla cassa.
Ma quindi cos’è questo “Trilogy Ep”? È un lavoro sperimentale certamente. Un disco di matrice noise che punta non tanto alla creazione di melodie (praticamente assenti), quanto alla riproduzione di suoni ambientali che vadano formando un percorso sensoriale. E proprio per questo è arduo descrivere un album atipico come questo senza soffermarsi sulla sezione percettiva. I P.O.M.A. hanno dato vita ad un’opera prima complicata da raccontare e che va vissuta a pieno per essere apprezzata. Il loro si discosta pienamente da un prodotto che può essere definito come musicale. Non c’è nulla di musicale in tutto ciò; un ep a-musicale verrebbe da dire, che ritrova la sua musicalità proprio nel suo privarsene e nel fissare su un supporto digitale i suoni ambientali, e che quindi ritorna all’origine stessa della musica. Una caratteristica che lo rende tremendamente affascinante e originale, nonché ben sviluppato in ogni sua parte.
---
La recensione TRILOGY EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-04-30 00:00:00
COMMENTI