Solution Circus
Into The Storm 2014 - Indie, Post-Rock

Into The Storm

L'indie che più indie non si può.

I Solution Circus in “Into the Storm” pescano a piene mani nell’universo indie italiano. C’è il synth evanescente de L’officina della Camomilla, i testi anarco-adolescenziali de Lo Stato Sociale (“non ho voglia di dormire solo perché è convenzione” cita il testo di “Quindie”, titolo evocativo della già sdoganata querelle sull’universo indie da “Sono così indie” de Lo Stato Sociale, per l’appunto) e un cantato stonato ma non troppo alla L'orso, il tutto tenuto unito da un post-rock classico: basso, chitarra, batteria e synth, elevato dal violino in “?” che assume atmosfere internazionali in “Into the Storm”, grazie anche al testo in inglese. Infine, non poteva non mancare la citazione colta di “Vincent Malloy”, penultima traccia dell’album che ci fa riscoprire una perla della filmografia burtoniana.

Insomma, ai Solution Circus piace molto la famiglia Garrincha. L'estetica dominante è infatti il lo-fi, testi presi in prestito allo stile letterario e non delle avanguardie storiche (più o meno conosciute) e cantanti con potenzialità vocale al di sotto della media. L'etichetta discografica in questione ha saputo cogliere una particolare linea di stile, particolarmente "in voga" al momento, adottando nel roster i gruppi più rappresentativi rispetto a questa tendenza.

A questo punto, c’è da fare una precisazione. Che si faccia un genere più o meno definito o più o meno “in voga” non definisce la bravura o la particolarità di un gruppo, come sembra ovvio. Proprio per questo i Solution Circus non svettano nell’oceano dell’indie rock italiano; sono una delle tante band che fa indie rock ma non vi sono elementi che li caratterizzino, che diano un’identità precisa al gruppo. Sicuramente i motivi sono i molti elementi tecnici da migliorare o la necessità di cura maggiore dei testi.

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