Carnaby
Carnaby - EP 2015 - Rock, Britpop, Pop punk

Carnaby - EP

Un disco easy-listening che non avanza troppe pretese e che prende quel che c'è da prendere dal rock inglese

L’estetica (e anche l’etica) dei Carnaby è tutta iscritta nella foto di copertina del loro primo, omonimo ep. Logo della band in stile anni ’60 a parte, già dal look dei componenti possiamo intuire di trovarci in presenza di quattro ragazzotti cresciuti a pane e brit-rock. Perché a parte le dichiarate tendenze beat (che non sono poi così evidenti), in questa manciata di pezzi c’è un po’ di tutto quello che si poteva rubacchiare, nel senso più onorevole del termine, al rock’n’roll inglese. E lo si capisce immediatamente, da quel ritornello di "I Won’t Tell You" che suona un po’ troppo simile a "Columbia" degli Oasis (del resto anche i Carnaby sono guidati da una coppia di fratelli, italo-americani, però, non di Manchester). In "Friday" si sente l’eco dei The La’s (quelli che il britpop, in pratica, lo hanno inventato), mentre "Girl" sembra un pezzo del ’63 firmato Lennon-McCartney. Con "Dies Young" i Carnaby ritornano all’attualità, strizzando abbondantemente l’occhio ai Mumford & Sons, mentre in "Wasteland" si avverte addirittura un pizzico di folklore italiano, una probabile eco delle origini siciliane della band.

In generale quello dei Carnaby è un ep gradevole, che si lascia ascoltare ma che non lascia di stucco l’ascoltatore, facendogli compagnia, più che altro, in territori già esplorati. Ed è questo, forse, il pregio di questo disco: quello di essere un easy – listening che non avanza troppe pretese. 

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