È un vero piacere constatare come la JungleSound continui imperterrita a puntare le sue risorse nei confronti del nuovo rock italiano. Un compito difficile, senza dubbio, e di certo non esclusivo, ma qualitativamente rilevante, almeno a giudicare dal valore espresso sino a questo momento dalla scuderia della giovane etichetta milanese. Non sfugge a tale regola nemmeno “Ali di carta”, ep di Daniele Nova, giovane (classe 1982) cantautore parmense, arrivato ad incidere il primo disco dopo il fatale incontro con Fabrizio Barbacci, già produttore di numi tutelari (beh, chi più chi meno…) del rock nostrano come Ligabue, Negrita, Gianna Nannini, Francesco Renga.
Messosi alla consolle anche per questo esordio, Barbacci sembra aver lasciato molta libertà all’estro del suo nuovo pupillo, almeno a giudicare dal modo in cui Daniele Nova prende le distanze dal rock più convenzionale. La formula è senza dubbio più innovativa rispetto ad un disco qualsiasi dei già menzionati Negrita & co., poiché la scelta è caduta su arrangiamenti che strizzano l’occhio al brit-pop più evoluto (Travis e Coldplay su tutti), senza dimenticare la lezione di Jeff Buckley(la chitarra acustica di “Ali di carta” ricorda, anche se da lontano, “Grace”) e ornando il tutto con qualche spruzzata di psichedelia (le tastiere suonano molto “The house of the holy”, l’album lisergico dei Led Zeppelin). Completa il quadro una voce alla Billy Corgan, aspra e, forse, ancora un po’ acerba.
Il risultato del tutto è molto gradevole: convincente la title-track, affascinante e ben equilibrata tra esigenze melodiche e devianze oblique. Sullo stesso piano “Stai per me”, che sa di Rolling Stones in salsa ballad, mentre “Raccogli le tue idee” sembra il pezzo più debole del terzetto, forse perché, in realtà, si tratta solo di una demo version. Cosa che comunque non inficia il valore del dischetto e dello stesso Daniele Nova, che sembra avere tutti i numeri per ergersi dalla massa di musica di plastica che ci invade da ogni parte. La strada è quella giusta. Basta perseverare.
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La recensione Ali di carta (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-11-18 00:00:00
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