Immaginate una jam session con ISAN, Massive Attack, Crystal Castles, Gold Panda e Future Sound of London.
Al primo appuntamento ufficiale col mercato discografico, Stasick autoproduce "Leaves and Echoes", ep composto da 5 tracce. Fedele al mantra dell’IDM, con una ventata di trip-hop calata in una cornice cara al downtempo, l’intero lavoro verte sulla contestualizzazione empatica dell’ascoltatore: suoni morbidi, delay, stereofonia, ambient, ritmo. David Lynch versione musicista ricalca un pensiero simile, anche se Stasick ha ampliato il suo ventaglio musicale regalando una produzione a tratti sperimentale: immaginate una jam session con ISAN, Massive Attack, Crystal Castles, Gold Panda e Future Sound of London.
"The Secret Cavern" apre l’ep nel modo più consueto, tanta atmosfera e basso profilo, seguita sulla falsa riga dalla successiva "Ethereal Memories", nomen omen. Adottando la strategia del crescendo, con "Glacial Motion" lo scenario prende corpo e ritmo, trovando il suo apice in "Deaf Sight" (probabilmente la traccia più matura dell’intero album) culminando in "Trees Universe", retaggio di un’elettronica che non conosce decadi.
Un ep che si veste da album vero e proprio, completo e definito nella sua interezza, sazia interamente la voglia d’ascolto. Si può quindi presumere facilmente che Patrizio Di Stasi, in arte Stasick, non fornisce mezzi che possano lascare spazio all’equivoco: in "Leaves and Echoes" c'è tutto Stasick.
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La recensione Leaves and Echoes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-06 00:00:00
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