Erreuan
Freak city / Al'caruso + Erreuan 2015 - Rap, Hip-Hop

Freak city / Al'caruso + Erreuan

Meno hardcore, più flow

A solo un anno di distanza dall’ultimo album "Rigor Mortis", Erreuan torna a pubblicare un nuovo ep nato dalla collaborazione con Al’caruso e ispirato, esplicitamente, al lavoro di 9th Wonder, quindi, per riflesso, alla cut & paste music che ha caratterizzato l’hip hop americano degli ultimi vent’anni (almeno). Dove l’influenza è puntuale, bando al minimalismo, la produzione di Giuliano Sortino è piena, calda, avvolgente e soprattutto incalzante, ma il sottile romanticismo pop di 9th Wonder è drammaticamente sostituito da taglienti spigoli sonori.
Questo mixaggio rappresenta una continuità diretta coi lavori precedenti, sempre caratterizzati da campionature di musica soul importata. Il vero scarto, invece, è da ricercarsi nei testi, dove è smussata, ma non cancellata, la carica hardcore e militante che percorreva la poetica antecedente, in favore di una fluidità di parole che si fa tutt’uno con la base. Ma, ancora in favore della fluidità, il continuo incrocio di versi e lo sforzo di mantenere un ritmo galoppante fanno perdere il senso stretto del testo, così che, se si prova a soffermarsi, immediatamente ci si perde in una nuvola di frasi intricate, senza una chiara linea da seguire.
L’introduzione è il discorso di "Ogni maledetta domenica" di Oliver Stone, quando Al Pacino, per spronare la squadra di football a dare il massimo per vincere, pronuncia parole degne di un esercito che combatte per la libertà di un Paese. La dicotomia sport/guerra serve a celebrare il patriottismo eroico tipicamente americano, ma presentato qui, per altro nella versione doppiata in italiano, crea un effetto spaesante. Effetto che, come un’eco, pervade ogni lavoro ispirato alla musica d’oltreoceano, tradotta senza adattarla al nuovo contesto.

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