Per appassionati di incubi sonori molto cinematografici, tipi oscuri dalle cupezze seriali, adoratori di filosofie fantascientifiche.
Il primo album di Chelidon Frame (ovvero Alessio Premoli) è una raccolta di brani già presenti in passate compilation o in progetti di sonorizzazione, ed è un concentrato di ambient nero e trasversale, dal sapore costante di battaglie perse e al tempo di lunghe riflessioni, dove drone, glitch, rumori di fondo, sintetizzatori ipertesi si incrociano per creare atmosfere vicine ai futuri distopici e alle fantasie terrifiche di John Carpenter.
Su ogni traccia incombe la paura di qualcosa che non si manifesta mai, che rimane silente eppure c’è, e non c’è soluzione al marciare ipnotico delle macchine che creano vortici di tensione insieme alla chitarra: un disco che pare perfetta colonna sonora per giorni di ordinaria follia metropolitana, certo difficile da ascoltare senza l’aiuto di immagini o l’inserimento in un contesto adeguato, ma comunque ben strutturato e più che valido per gli scopi succitati. Per amanti del genere, appassionati di incubi sonori molto cinematografici, tipi oscuri dalle cupezze seriali, adoratori di filosofie fantascientifiche.
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La recensione Framewrok di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-18 08:00:00
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