Porno Teo Kolossal TANNOISER 2015 - Sperimentale, Alternativo, Post-Rock

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A suo modo una delle possibili colonne sonore dei tempi moderni: ardita, visionaria, ostica, violenta, folle ma al contempo lucidamente spietata

Questo ectoplasmatico combo torinese (già transitato su queste pagine nel 2012) si è cucito addosso, come nome, il titolo del film a cui Pasolini stava lavorando prima della sua tragica scomparsa e con il quale avrebbe voluto chiudere, per sua stessa ammissione, la propria carriera cinematografica. Un’appropriazione a scopi musicali per nulla indebita, visto e considerato che il secondo lavoro dei Porno Teo Kolossal palesa quegli stessi slanci di coraggio, radicalità, irriverenza, libertà, follia, acume critico, geniale ferocia ed elevato ardore didascalico che permeavano le opere dell’intellettuale friulano.

“Tannoiser”, infatti, non solo ostenta spregiudicatezza formale fin dalla struttura che si sceglie come armatura – un primo cd con 6 lunghi brani e un secondo costituito da una monotraccia di ben 58 minuti (!) – ma violenta a suon di incandescenze psichedeliche e rumorismo “corsaro” (giusto per usare un termine caro allo stesso Pasolini) il quadrilatero elettrico dell’alt-rock tricolore (Teatro Degli Orrori, Massimo Volume, Afterhours e Marlene Kuntz), lo fa vacillare sotto i colpi di un post-rock visionario e ne esaspera, infine, le prospettive liriche attraverso un mix micidiale di recitativi apocalittici e teatrale new wave (“Il tunnel in fondo alla luce”, “Opus Day Pistorum” su tutte).

Bandito qualsivoglia supporto elettronico la forza impattante di “Tannoiser” tutto deve alla caotica umoralità delle chitarre e alla narrativa allucinata (eppure così lucidamente spietata) delle declamazioni di Massimo Divenuto, che si energizzano a vicenda grazie alle volumetrie sinfoniche usate per la registrazione.
L'Italia è un paese che diventa sempre più stupido e ignorante. Vi si coltivano retoriche sempre più insopportabili” scriveva Pasolini nel 1974; più o meno lo stesso messaggio che sembra distillare dai decibel e dalle parole di questa possibile – quanto ostica – “colonna sonora dei tempi moderni”.

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La recensione TANNOISER di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-05 00:00:00

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