Ricky Cardelli incastra con maestria un sample dietro l'altro. Ha un ottimo gusto e promette bene per il futuro.
Durante una partita di basket, in America, può capitare che se la squadra cittadina sta subendo un attacco lo stadio inizia a gridare “Defense! Defense! Defense!” (la scritta compare anche sui maxischermi), così i giocatori si caricano.
Ricky Cardelli è un dj e musicista romagnolo dalla lunga esperienza: ne sa di funk, di hip hop e di tutta quella musica che potreste mettere sotto la parola groove. “Bounce da jam” è del 2010 ma è comparso online solo 8 mesi fa. È un disco fatto incastrando un sample dietro l'altro e, da quanto ho letto in giro, pare sia stato creato con pochissimi mezzi: giusto un computer e una collezione di vinili. Cose alla Dj Fede o Alien Army, se vogliamo giocare in casa, o Dj Shadow e Avalanches (soprattutto per quel retrogusto da muiscal bollywoodiano) per citare nomi stranieri. I campioni, come avrete capito, spaziano dal rap old school, al funk e alla psichedelia più etnica (i nomi li trovate da soli con Shazam).
“Bounce da jam” ha un bel suono e riesce a passare con disinvoltura da un genere all'altro – e lo spettro è davvero ampio - con classe. Ricky Cardelli ha un ottimo gusto, gli manca solo qualcuno che lo inciti a dovere quando la sua difesa si allenta. I vari sample si susseguono con una precisione fin troppo metodica: non c'è mai un ritmo che impazzisce o un cambio così frenetico da prendere in contropiede chi ascolta; quasi come se mettere molta musica insieme bastasse di per sé e il vero obiettivo non fosse creare canzoni nuove con roba vecchia.
Gli schemi li ha studiati fin troppo bene, il fiato non gli manca, deve solo provare qualche tiro da tre punti in più. Aspetto il prossimo disco.
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La recensione Bounce da Jam di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-22 09:30:00
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