Un hard rock ortodosso, sotto cui si cela una devastante ironia tutta italiana.
Dichiarano di non fare rock in italiano, ma di essere gli Italiani del Rock and Roll; eppure sotto una veste sonora barocca, fatta di un puro hard rock figlio dell’ortodossia losangelina, la vena ironica di questa formazione marchigiana emerge in maniera netta ed efficace.
Basta dare uno sguardo rapido ai titoli, per capire che si ha di fronte una band smaliziata, che sotto la maschera glam cela quell’anima goliardica tipica di band come Squallor, Skiantos, Elio E Le Storie Tese, che nel corso degli anni si sono create una forte identità sonora e testuale.
E gli Amore, coi loro riff di chitarra taglienti al profumo di lacca, sono certamente riusciti in questa impresa. Gli stereotipi dell’hair metal ci sono tutti: la ragazza facile (“Tua sorella”), l’elogio delle due ruote (“Il minimo del Guzzi”, vecchia gloria italiana che sostituisce la più classica e famosa Harley Davidson) e l’immancabile ballata d’amore al chiaro di luna (“Sotto un cielo stupendo”).
Ma l’apice del loro dissacrante umorismo viene raggiunto in una cover de “L’Italiano” di Toto Cutugno: una graffiante parodia in salsa hard rock del nostro vivere quotidiano, in cui la celebre signora Maria si asciuga gli “occhi pieni di malinconia”, si toglie dalla testa il fazzoletto da massaia e si infila un chiodo di pelle, pronta a macinare chilometri in sella a un chopper dalle sfavillanti cromature.
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La recensione La Seconda Volta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-27 00:00:00
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