Semplicemente, complimenti. “Un’illusione” parla d’amore con ingenuità e naturalezza, nel modo migliore.
Umberto Scataglini vuole fare il cantautore e non lo nasconde. Lo rivelano già le prime note del suo esordio, “Un’illusione”, un disco che parla d’amore con l’ingenuità di quando si hanno 20 anni senza rinunciare alla sensibilità più matura. È un cocktail in cui gli ingredienti essenziali sono la naturalezza e la genuinità, il trionfo della semplicità. Perché è vero che certe volte la ricchezza di particolari può essere positivamente produttiva, ma altre volte c’è bisogno di esprimersi solo con chiarezza, senza veli sui sentimenti, lasciandoli fluire così come vengono. È questa la ricchezza del disco di Umberto Scataglini, un bel lavoro che mira a raggiungere le vette più alte del cantautorato italiano: si sentono Dalla, De Gregori, De Andrè (con la ripresa esplicita del verso “com’è che non riesci più a volare” della storica “Canzone per l’estate” in “Di tutto questo inferno”, ma anche con riferimenti meno espliciti), Rino Gaetano. I riferimenti sono impegnativi, ma Umberto ci si avvicina e supera senza problemi il pericolo della mera imitazione trovando uno stile personale interessantissimo.
“Sogno” in soli due minuti come apertura del disco sembra “Rimmel” di De Gregori; “Qui è tutto più blu”, leggera e spensierata nel suo ritornello “ma quant’è bella la vita, come sei bella tu questa mattina”, è un inno alla gioia della vita riscoperta ingenuamente bella, con una base quasi reggae e l’impostazione vocale sempre fedele al cantautorato, scelta interessante e ben riuscita; “Le case di cartone” ha qualcosa di etnico-folk e ricorda i migliori Modena City Ramblers, la voce si alza e si fa più intensa nella metafora di tutto ciò che è precario. Una menzione a parte la merita “La libellula e l’elefante”, brano semplicissimo e commovente, così simile a una fiaba che narra l’amore apparentemente impossibile tra i due animali e si conclude con la morale di non cedere alle apparenze: “chissà cosa ne pensa la natura di questo amore, sinceramente non m’importa niente”.
Una cosa è certa: questo ragazzo può fare strada. Il talento, l’ambizione, la personalità, la voglia, c’è tutto. Il debutto è ottimo, speriamo che le premesse vengano mantenute e migliorate con l’esperienza. Intanto questo disco ascoltatelo e dedicatelo alla persona che amate.
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La recensione Un'illusione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-01 00:00:00
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