Capra
Sopra la panca 2015 - Rock, Garage

Sopra la panca
10/06/2015 - 23:00 Scritto da Marco Del Casale

Il frontman dei Gazebo Penguins si traveste da cantautore, ma l'anima è la stessa

Ecco che è arrivato il momento di un altro noto debutto solista nel panorama italiano, ormai pregno di personaggi che dopo le esperienze con le proprie band, decidono di togliersi lo sfizio di provare a sentirsi autonomi e indipendenti. Questa volta tocca a Gabriele "Capra" Malavasi, frontman dei Gazebo Penguins che con il suo "Sopra la panca", si propone nella sua nuova veste di cantautore fedele al suo passato, legato alla scena da cui proviene.

Il disco, uscito grazie alla collaborazione di To Lose La Track e Garrincha Dischi (questa sì che è una novità) è ben suonato e parte subito forte con pezzi dai ritmi incalzanti e grezzi come "Il lunedi è la domenica del rock", "Galline", "Diciottenni" che potrebbero suonare davvero come in un disco dei Gazebo. Appunto. Nonostante lo sforzo, infatti, non c'è mai il momento trascinante ed esaltante tipico del genere, ci sono pochissimi istanti in cui la musica cattura e a tratti la verve emotiva è davvero scarna; Capra prova spesso a distanziarsi dalla sua esperienza con i Gazebo, non riuscendo però pienamente nell'intento. Ne deriva una sensazione di immobilità, una scarsa dinamicità del disco che sembra non voler osare mai qualcosa di più. Nonostante questo i pezzi restano di facile ascolto e abbastanza immediati. Dall'altra parte invece i testi sono ben studiati come ad esempio nell'elenco di animali di "Galline", oppure nelle citazioni letterarie in "Pierre Menard" e "Borges", fino ad arrivare a "Reset", testo che parla delle essere padre e con contenuti decisamente autobiografici. Anche se le linee vocali appaiono ogni tanto ripetitive, il disco raggiunge il suo momento migliore con "Margherita di Savoia", grazie anche alla collaborazione con Jacopo Lietti dei FBYC, pezzo decisamente più convincente, grazie a sonorità più dense e ricercate che puntano a rievocare il clima eccitante a cui eravamo abituati, alzando nel complesso l'asticella. 

In sintesi quello di Capra è un buon debutto, di certo non entusiasmante, molto abile a plasmare le parole per ricercare delle frasi cult piuttosto che confezionare spunti musicali degni di novità tendenti alla crescita artistica complessiva. I fan dei Gazebo tuttavia, apprezzeranno il risultato finale, possiamo starne certi.

 

 



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