Solo chitarra e batteria: un esperimento riuscito.
Alberto Turra, chitarrista milanese già con Roy Paci e Pierpaolo Capovilla, si sfoga. “Azimuth” è un lavoro chiaramente di nicchia, come i due precedenti, e che percorre liberamente i grandi spazi che collegano territori musicali apparentemente diversi come jazz, metal, etnica, progressive: ciò che rende possibile passare i confini con la massima naturalezza e scioltezza è la tecnica sopraffina di cui è in possesso, nonché una marcata connotazione sonora, essendo la chitarra sovraccarica di riverbero, un riverbero su cui, di volta in volta, a seconda di quello che richiede la natura del brano, si aggiungono i colori del wha wha o del distorsore.
Nell’impresa Turra è aiutato da sei batteristi diversi, con ognuno dei quali esegue una cover e per ognuno dei quali compone un brano, ad esso intitolato. Lo strano e cangiante duo chitarra-batteria funziona e ammalia, ma richiede un ascolto attento e sognante.
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La recensione AZIMUTH di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-08 00:00:00
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