Purtroppo solo briciole
La fame è un motore importante nel hip hop, la benzina fondamentale, il punto di partenza per eccellenza. Ma qui della fame non si sentono neanche le briciole. Piuttosto una paradossale via di mezzo tra disperazione personale (che sa più di resa) e presunzione. Che nei testi si percepisce anche dalla scelta delle parole e delle immagini, a volte inutilmente ridondanti, per non parlare del frequente uso del "flusso di coscienza". Risultato: pesantezza. Testi pretenziosi e autocentrati. Flow legnoso, che non ti aspetti in un rapper d'esperienza, parole incastrate a forza nella metrica, accenti spostati in stile Max Pezzali, ma in maniera ancora più esplicita (e fastidiosa). I ritornelli sanno di cantilene, e il loro assomigliarsi assottiglia le differenze tra un brano e l'altro che, già esigua, alla fine fondalmente sta nelle basi. Basi che sono di gran lunga la cosa migliore del disco, curate, energiche, sperimentali. Qui si trova un'interessante alternanza di stili e i produttori, primo tra tutti Karma22, sperimentano e impastano sapientemente il tutto su sonorità profondamente hip hop. Eppure, nonostante l'importanza dei beat, riesce difficile sostenere il rappato di Silek, su cui c'è molto da lavorare.
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La recensione Briciole di fame di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-08 00:00:00
COMMENTI (5)
Se non conoscessi gà molto di questo lavoro andrei sicuramente ad ascoltarlo adesso.
Se non conoscessi i professionisti che ci hanno lavorato penserei che questa "recensione" è stata pagata per essere proprio così com'è, sensazionalista.
La curiosità di capire se tanto accanimento abbia un qualche fondamento oggettivo spesso attrae più di complimenti mielosi.
Se non sapessi, per minima esperienza personale nel campo musicale, che molti pezzi da secondo o terzo ascolto hanno lasciato un segno indelebile nella storia più dei tormentoni...
La formula algebrica è completa: è arte.
siccome sono stronzo..
in data 3 settembre ricevo..dopo mia richiesta/sollecitazione di possibile recensione questa email (sono passati diversi mesi..credo 5)
"Ciao, dipende dalla disponibilità del collaboratore a cui è stata assegnata la recensione. Ho sollecitato più volte xxxxxxx (nome del recensore) a cui è stata assegnata la recensione però in questi mesi è stato molto impegnato (etc etc)"
Dopo pochi giorni esce questa recensione, astiosa, cattiva e superficiale.
Non ho dubbi gli abbia fatto cagare, ma qualche dubbio sulla sua onestà intellettuale viene e anche qualche dubbio sulla sua gestione della rabbia.
A Mattè..rilassati.
Comunque il disco è li fatevi la vostra idea.
Umilmente e legnosamente
Silek
Peccato che rockit si sporchi di analisi così superficiali... curioso che, colui che parla di presunzione, sia lo stesso che spara a zero senza argomentazioni intelligenti, ma con quella foga dell'adolescente spocchioso e strafottente.
Davvero poco professionale.
Un thumb down a chi non sa guadagnarsi neanche la credibilità da parte del lettore.
mi chiedevo e mi dicevo.
Passi per il flow legnoso..e che devo lavorare..
passi che non ho fame..(infatti il concetto era un altro)
passi che è paradossale tra disperazione e cose varie..
Ma gli accenti alla max pezzali?
I ritornelli tutti uguali?
L'autoresa come unico centro del disco?
Ci sono 14 brani..li hai ascoltati o hai fatto la recensione in fretta dopo che la tua collega ti ha detto che ho scritto e hai recensito il disco con un po di stizza? Mi hai punito? Avevi altro da fare..eri molto impegnato (mi hanno scritto).
Che ti faccia cagare mi va benissimo..ma la prossima volta vi mando un rotolo di cartaigenica con i testi così integri il tuo ascolto frettoloso alla lettura e non ti pigli male se uno chiede la recensione...
Va bene?
passi per il resto..lavorerò ancora e chiederò un feat a max pezzali..
ma mi chiedevo le analisi psicologiche le lasci a uno psicologo o fa parte del pacchetto dell'inflessibile recensore anche quello?
così perchè magari ti chiamo per i momenti di difficoltà emotiva.
fammi sapere
grazie