Intonata, capace e orecchiabile, ma non tanto da essere un talento unico
Cinque tracce per un ep che in quanto a forma sarebbe ineccepibile, ma per quanto riguarda i contenuti registra una forte mancanza di profondità sia a livello musicale che testuale. "Sole" dell'omonima cantante è sicuramente un lavoro ben curato nei dettagli e rifinito in sala di registrazione ma manca del tassello del puzzle più importante: l'originalità.
La cantante è intonata, non cede a eccentrici virtuosismi ma nemmeno regala sfumature degne di nota: l'esempio più chiaro è l'esecuzione della cover in inglese "Other side of the world" di Kt Kunstall dove, da buon interprete, sembra dare il meglio di sé.
In stile Francesca Michielin e simili, "Sole" è un lavoro semplice, orecchiabile, accompagnato dal piano di Fabio Campedelli, le chitarre elettriche di Fabio Lonardoni e la batteria di Bruce Torri in "E fuori nevica". L'amore e la ricerca della propria affermazione sono decisamente i temi principali di "Sole" come si ascolta nella traccia "L'altra metà": "Lei conosce le parole ma non dice quel che vuole".
Così anche per "Tra un vero amore e me" e "Indivisibili": lo strazio amoroso e uno stato di crisi permanente vincono sempre. "All'unisono, e senza differenze, vivi come sempre in bilico sugli attimi". Un talento di base indiscusso ma che va coltivato con musica originale: il mercato è gia saturo di artisti molto simili.
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La recensione Sole EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-14 00:00:00
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